Investire_Maggio2019_Alfredo Cramerottipdf
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  1. Conoscere, rischiare, guadagnareTi assicurola pensioneLa raccolta delle polizze vita cresce. Quota 100 ha fatto capire che chi più versa più incassa. Ma reti e compagnie possono fare molto di più. La visione di Ania, consulenti e gestori. Minali (Cattolica): «Per noi una grande opportunità»977812305700390005Maggio 2019 Euro 5,00INVESTIRE | ANNO I | N.05 | MENSILE | MAGGIO | DATA DI USCITA IN EDICOLA: 2 MAGGIO 2019 | POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONVERTITO IN LEGGE 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, LO/MIIl confronto tra reti e gestori al centro del Salone del Risparmio. Pictet «blinda» i criteri nei suoi Megatrend: «Chi li rispetta rende e vale di più». La classifica di RobecoSam sui paesi più sostenibili: vincono gli Scandinavi IL PIANETA RISPARMIO «PROMUOVE» LA RIVOLUZIONE ESG: «NON È UNA MODA PASSEGGERA»• Debito pubblico senza limiti, di Ugo Bertone• Sulla via della seta viaggia il web, di G.Valdonio• La lotta per il litio, petrolio verde, di G.M.LitricoINTERVISTA CON GIOVANNI SABATINI (ABI): «L’EUROPARISCRIVA, DOPO TERCAS, LE REGOLE BANCARIE»CARLUCCIO (EFPA): «DALL’ITALIA NEL MONDO»INVESTIRE SPECIALIST• Gentili (Nextam): «Autonomi, non soli»• Compliance, sfida pesante per le reti• Consulenza indipendente, il rilancio
  2. maggio 20195EDITORIALEdi Sergio Luciano«L’avidità, non trovo una parola migliore, è buo-na, l’avidità è giusta, l’avidità funziona, l’avidità chiarifica, penetra e cattura l’essenza dello spi-rito evolutivo»: ve l’immaginate il mitico discor-so di Gordon Gekko, giusto o sbagliato che sia certamente affascinante, pronunciato dal sintetizzatore vocale di Siri o di Alexa? Fa ridere, vero? E vi ricordate Hal 9000, l’”algo-ritmo euristico” di 2001 Odissea nello Spazio? Quello che canta la ninna nanna e che, leggendo il labiale degli astronauti, capisce che intendono disinserirlo e decide di ucciderli? Come avrebbe ragionato se avesse dovuto decidere un investimento?Riflettiamo su questi interrogativi, se è vero che il cinema può in-segnarci molto sulla finanza e sulla vita, come acutamente postu-la un programma formativo di Binck Bank che insegna la Borsa attraverso i film. Fermi lì: non fate spallucce. La discontinuità tec-nologica in atto è pazzesca. E riguarda ciascuno di noi. Quelli che la pilotano ce la raccontano tutta rosa, ma non lo sarà. Chiedete alle decine di migliaia di ex impiegati delle agenzie di viaggio che hanno dovuto cambiare mestiere, a trovarlo. L’hi-tech porterà vantaggi, ma farà anche danni. Farà vincitori, ma mieterà vittime. Da che parte vogliamo trovarci? La cosiddetta società civile – soprattutto negli Stati Uniti, il motore del mondo digitale – di queste cose discute poco o niente. Fa, va avanti, e non si chiede né come né dove. L’Europa ha messo un freno al vili-pendio della proprietà intellettuale perpetrato finora da Silicon Valley. Ma è solo un inizio, un vagito, rispetto al necessario. È l’uomo a dover governare l’intelligenza artificiale, non il contra-rio. È questa la scomessa per il futuro prossimo, anche nel mondo della finanza, degli investimenti e del risparmio. Che voi siate con-sulenti finanziari o gestori di patrimoni o che invece siate grandi investitori o piccoli risparmiatori o anche day-traders per hobby, è del vostro – del nostro – futuro che si parla, quando si parla di intelligenza artificiale. Di algoritmi. Anche perché le ragioni del bu-siness sono talmente prepotenti – non si diceva prima “l’avidità è buona”? – da oscurare qualsiasi logica prudenza. Se i robot sostituiranno l’uomo in fabbrica, e sta accadendo, chi percepirà i salari con cui comprare i prodotti di quei robot? Se i gestori di tutto il mondo, un domani, utilizzando sistemi di intelligenza artificiale tra loro ovviamente simili, trarranno con-clusioni assai simili sulla rispettiva asset-allocation, basate sugli stessi dati, come potrà sopravvivere il mercato, almeno per quel che è stato finora? Cioè un mercato basato sulle diverse scelte di chi compra e vende? Sono le domande cui i nerd di Silicon Valley non rispondono, su cui anzi ironizzano. Ma il mercato si nutre di differenze, mentre gli algoritmi le tritano, per sintetizzare tutti la stessa soluzione ot-timale secondo un pensiero unico, senza quei “clinamen”, quelle deviazioni apparentemente casuali dalle linee rette dell’ovvietà, proprie dell’intelletto umano, che è un misto di ragione, senti-mento, opinioni, intuito, capriccio. In una parola: di vita. Per scongiurare lo scenario “distopico” di un mercato finanziario futuro livellato dall’intelligenza artificiale e desertificato da quella umana, chiunque abbia a che fare con il risparmio, gli investimenti e la Borsa deve darsi da fare. Studiare di più. Investire sulle relazioni, perché nelle relazioni si annida ciò che l’intelligenza artificiale non può avere: lo scambio, l’emozione che permettono di superare il calcolo con il propulsore più veloce che c’è, l’intuito. Questa necessità investe in pieno le professioni della finanza. Lo stanno comprendendo tutti, non ancora facendolo. Davvero: oc-corre studiare; come si usano i nuovi strumenti della tecnologia, ma anche come li si possa superare, reinvestendo nella consu-lenza profonda, quella che diventa gestione patrimoniale globale. Studiare per esempio andando il 23 maggio prossimo a Milano dove di fintech si discuterà ai massimi livelli nel “Finance and banking summit” organizzato dalla 24Ore Business School in partnership con Bcg, Kpmg, Kyocera e Investire (http://eventi.ilsole24ore.com/financebanking-summit2019?utm_source=IN-VESTIRE&utm_medium=banner).Apprendere, confrontarsi e progettare su questi temi non è mai troppo: anzi è sempre poco. Perchè l’avidità sarà pur buona: ma quella degli altri ai nostri danni, anche no. Apprendere, con-frontarsi e progettare su questi temi non è mai troppo: anzi è sempre poco. Perchè l’avidità sarà pur buona: ma quella degli altri ai nostri danni, anche no.Registrazione Tribunale di MilanoN. 126 del 27/3/1982Direttore responsabileSergio LucianoCaporedattoreMarco MuffatoNewsroomMarina Marinetti, Marco Scotti, Riccardo Venturi, Raffaela Jada Gobbi, Liliana NoriHanno collaboratoAntonio Quaglio (Consulente del direttore), Rosaria Barrile, Ugo Bertone, Annalisa Caccavale, Giacomo Damian, Giuseppe D’Orta, Fabiana Giacomotti, Gian Marco Litrico, Davide Passoni, Monica Setta, Gloria Valdonio, Paolo ZuccaContributorsVincenzo Bafunno, Vittorio Borelli, Matteo Bosco, Andrea Carbone, Enrico Cisnetto, Giuseppe Corsentino, Anna Gervasoni, Glauco Maggi, Andrea Margelletti, Marco Onado, Francesco Priore, Giulio Sapelli, Franco TatòPartnership EditorialiConfedilizia, Scenari ImmobiliariRedazioneredazione@investiremag.itSegreteria di redazioneMonia ManzoniPresidente e A.D.Giuseppe CarocciaEditore incaricatoDomenico MarascoResponsabile commercialeLuca RonzoniCasa editrice Economy s.r.l.Piazza Borromeo 1, 20123 MilanoTel. 02/89767777DistribuzionePressdi - Via Mondadori, 1 - Segrate - 02 7542097StampaStampa Rotolito. S.p.a20063 - Cernusco S.N. (MI)Kit di sopravvivenza hi-techConoscere,rischiare, guadagnarewww.investiremag.it
  3. 6maggio 2019SOMMARIOMaggio 2019Quota 100 può essereun volano per l’industria assicurativa, che riporta l’enfasi sulla necessità di previdenza integrativa 10WATCHDOG dimarcoonadoIl consigliere indipendente dev’essere un watchdog12SISMOGRAFICO dig.sapelliNetanyahu e il legame di ferro con gli Usa 16FINANZA REALE dia.gervasoniPiù qualità nell’informazione al cliente18TERZA REPUBBLICA Il pericolo vero è che la maggioranza regga14IL GERMANISTA difrancotatò05 I cittadini tedeschi e la lezione degli ‘20 e ‘30EDITORIALEdisergiolucianoKit di sopravvivenza hi-tech3024PARLA BRAMBILLAMINALI (CATTOLICA)3228CARBONE (PROGETICA)BAGELLA (FIDEURAM)Il desiderio di ottenere una buona pensione è ostacolato dai salari fermi da vent’anni La misura voluta dal Governo Conte rappresenta una opportunità per gli operatori La previdenza bis va spinta perchè i risparmiatori devono tornare ad accantonareIl ruolo dei consulenti è cruciale per ridurre il gap pensionistico degli italiani90COSMOPOLITICAdiandreamargellettiGenerale Haftar, faccia un passo indietro in Libia92IL GIRO DEL MONDO IN 30 GIORNIPovera India, cresce appena del 7,2% su base annua88QUI PARIGIdigiuseppecorsentinoOra la Francia vuole copiare i nostri Pir89QUI NEW YORKdiglaucomaggiLa Cannabis, un asset class da sballoMONDOCOVERSTORY20IL TERZO PILASTRO Le polizze vita tornano di moda, complici la paura del futuro e l’incertezza dei mercati. Cosa dicono gli addetti ai lavori
  4. Essere un partnerdi fiduciasignifica essere un partnerresponsabile.Impegnarsi per il futuro significa conciliare criteri finanziari e responsabilità sociale in un’ottica di rendimento sostenibile.Fin dalla sua costituzione Amundi ha adottato criteri ESG – ambientali, sociali e di governance – ed è all’avanguardia nell’investimento socialmente responsabile.Oggi Amundi, leader europeo(1) dell’asset management, si impegna a spingersi ancora oltre, per diventare entro il 2021 un’azienda 100% ESG, in materia di rating, gestione e politica di voto._amundi.it#ResponsiblePartner #Ambition2021Messaggio pubblicitario. (1) Fonte: IPE “Top 400 Asset Managers” pubblicato nel giugno 2018, dati di AUM al 31 dicembre 2017. L’investimento comporta un sostanziale grado di rischio. Prima di qualunque investimento, prendere attenta visione della documentazione relativa allo strumento finanziario oggetto dell’operazione, la cui sussistenza è disposta dalla applicabile normativa di legge e regolamentare tempo per tempo vigente. Si declina qualsiasi responsabilità in caso di qualsivoglia perdita, diretta o indiretta, derivante dall’affidamento alle opinioni o dall’uso delle informazioni ivi contenute. Il presente documento non è diretto a investitori al dettaglio né alle “US Person” così come definite nel U.S. “Regulation S” della Securities and Exchange Commission. Amundi Asset Management, “Société par Actions Simplifiée” di diritto francese con capitale sociale di € 1.086.262.605 - Società di gestione del risparmio autorizzata da AMF con il numero GP 04000036 - Sede legale: 90, boulevard Pasteur, 75015 Parigi, Francia - 437 574 452 RCS Paris - amundi.com - Responsible Partner: Partner Responsabile - Ambition: Ambizione. Aprile 2019.|© Getty ImagesCM_IT_Amundi_ESG_Investire_230x300mm+5.indd 112/04/2019 14:18
  5. 8maggio 2019SOMMARIOINVESTIRE SPECIALIST80FAKE NEWSQuei buchi neri che hanno radici profonde112AUTOAPPASIONATIIl software Bosch che salva dal contromano78FCACome la Sora Camilla, tutti la vogliono e... 110ARTEIl private ha bisogno di questa asset class74FINANZA LOCALEArrivano i basket bond per le Pmi pugliesi105EDUCAZIONE FINANZIARIAMicropolizze, leggiamo bene le clausole76BUSINESS LITIOLotta senza quartiere tra Buffet, Gates e Musk 106COLLEZIONISMOI sigari cubani possono rendere bene72DIBATTITOLa Modern monetary theory fa sempre discutere 104BIBLIOTECA“Uomini e soldi”, il libro del gestore Basilico70SABATINI (ABI)L’Europa deve riscrivere le norme bancarie102IMMOBILIAREMilano, stella d’Europa per gli investimenti 100IL DENARO DEI VIPCollovati ama il mattone, meno la Borsa96LA VITA DI UNA GRIFFEPer i big della moda i 30 anni sono un’impresa 84LA NUOVA VIA DELLA SETAPechino detterà l’agenda della trasformazione 114MALALINGUAL’italiano vero in tre profili-tipo IL DOPO SALONE/1 L’Esg non è una moda ma un trend di lungo periodo. Parola di asset manager 40IL DOPO SALONE/2Bosco (Conser): c’è troppa confusione sotto il cielo della finanza sostenibile 42IL DOPO SALONE/3 Missione sostenibilità per Pictet Am:i vantaggi per chi adotta i principi Esg 44IL DOPO SALONE/4 RobecoSam: Esg, ecco chi vince e chi perde nel ranking per nazioni 48EFPA EUROPE/ L’italiano Carluccio guidal’espansione globale del player della certificazione 52POLE POSITION/ Milano, l’occasione olimpica sarebbe un vantaggio per tutto il sistema Italia 62CORPORATE VENTURE CAPITAL/ Quali imprese e capitali per l’innovazione nel libro di Romans 60B. MEDIOLANUM/ Il consulente globale di ieri oggi è diventato un capitano di lungo corso 56NEWXTAM/ L’ ad Gentili spiega il futuro della boutique gestionale dopo l’accordo con Banca Generali 54TALENT SHOW/ Tecnologia in primo piano nella competizione tra fai da te, cf e roboadvisor 64SEDIE&POLTRONE/ Paolo Langè è il nuovo presidente che guiderà lo sviluppo di Aipb 68PROFESSIONE CONSULENTE/ Ecco perchè il gestore più caro è anche quello più bravo69REPLY/ Blockchain e intelligenza artificiale. La fase di studio è alla conclusione, ora si faccia sul serio 58PIANETA SCF/ Il presidente di AssoScf Carboni spiega perchè le società di advice hanno un futuro 3634COMPLIANCE IN ASCESAQuesta funzione nelle reti di consulenti finanziari rappresenta oggi la cinghia di trasmissione tra le regole e il business Direttore: Vittorio FeltriDirettore responsabile: Pietro SenaldiReg. trib. di Bolzano num. 8/64 del 21/12/1964Distribuzione: Press-diSito internet: www.liberoquotidiano.itLa gerenza del quotidiano Libero viene qui riportata per le copie di Investire in vendita abbinata
  6. PASSIONI110maggio 2019“Il mondo della finanza in questi ultimi anni ha com-preso che un nuovo pro-dotto, proprio una nuova asset class, poteva essere l’arte. Ma non ha ancora compreso come mettere a sistema quest’intuizione”: Marco Davide Castejon, fino a qualche mese fa commissario liquidatore delle holding dell’immobiliarista Luigi Zunino - Risanamento Spa ha sempre coltivato l’arte moderna come passione più che come business, anche se il suo track-record in materia è già oggi ben più solido di quello di un semplice appassionato. Ma ora che è più libero da altri impegni sta cambiando marcia: “Chi oggi nel mondo del private banking e del wealth management non parla di opere d’arte, di quotazioni, di musei, di aste... è un ignorante, cioè pro-prio ignora ciò che invece conta di più”.Ma Castejon, provocazioni a parte, cosa può e deve cambia-re nel rapporto tra private banking e arte?Capire l’arte come asset è diventato fondamentale per questo mondo ma credo anche che non si debba lasciare ai soli esperti d’arte la conduzione del rapporto con la finanza. I tanti family office che oggi si occupano della gestione dei grandi patrimoni sono forse una ottima soluzione per investire nell’arte anche perché chi li possiede quasi sempre ha già diversificato il suo portafoglio nell’arte. Noi, attraverso la Poincaré e chi con la stes-sa collabora, vogliamo aiutare questi gruppi nel comprendere che alcune volte il futuro di un artista non è in quello che dice il gallerista ma nell’ope-ra e nella filosofia che lo stesso vuole espri-mere. Scusi, Castejon, cos’è Poincaré?È una società svizze-ra attraverso la quale con un gruppo di soci opero in questo settore e in quello dello sport, in un’iniziativa in cui voglio investire le com-petenze e la visione che abbiamo messo a punto. E l’abbiamo chiamata non a caso Il private banking senz’arte?Si perde il megliodi Angelo CuriosiCASTEJON: «CHI OGGI NEL MONDO DEL WEALTH MANAGEMENT NON PARLA DI OPERE D’ARTE, DI QUOTAZIONI, DI MUSEI E DI ASTE È UN IGNORANTE... NEL SENSO CHE IGNORA CIÒ CHE CONTA DI PIÙ» ASSET CLASScol nome di Jules Henri Poincaré, un matematico francese vis-suto a cavallo tra ‘800 e ‘900, forse l’ultimo degli enciclopedisti e, in matematica, l’ultimo universalista. La scelta è anche caduta su di lui per una sua celebre frase che riprende benissimo il mio modo di operare “ Creatività è unire elementi esistenti con con-nessioni nuove che siano utili ”Tornando alla sua visione: come scegliere gli artisti su cui puntare?Non aspettiamo che un artista sia morto per diventare famoso, nè che lo stesso lasci la sua passione per dedicarsi ad altro. Tut-ti possono essere o meglio cercare di essere artisti, ma pochi, veramente pochi, lo sono. Penso che i veri artisti devono fare ciò che amano e non pensare ad altro. Il compito di quello che viene un minuto dopo la loro opera, ma anche prima in certi casi, non deve essere nulla che possa distrarli e offuscargli la creatività. Questo vale anche per tutti i siti che accolgono le ope-re d’arte, siano essi musei, spazi espositivi, fiere o altro. Senza però dimenticare che per lavorare bene con tutti occorre quella vena creativa, quella visione di insieme ma che quella malizia commerciale, che pochi hanno. Un attimo, Castejon: ma cos’ha sperimentato lei, in mate-ria, intanto che si occupa di questioni finanziarie diverse e molto complesse?Nel corso degli anni mi sono occupato, in collaborazione con persone altamente professionali, di mettere a disposizione di alcuni artisti e anche di un museo, la mia esperienza mana-geriale e le mie conoscenze, quelle non strettamente legate al mondo dell’arte, ma che potevano, così come è poi stato, por-tare dei benefici. L’organizzazione, la gestione, il marketing, gli sponsor e quanto loro possono portare ma anche giustamente chiedono in cambio, insomma: tutta la parte invisibile da fuo-ri di una mostra o di un museo, sono il frutto della capacità di creare dei team di manager. A queste persone tu devi fare com-prendere il sogno, la visione, la mission che il museo o l’artista si è dato perché solo così si può raggiungere un alto risultato e tutti si sentano parte di una opera.Esempi?MARCO DAVIDE CASTEJONUno dei più bravi nella gestione globale dell’arte e degli eventi
  7. PASSIONImaggio 2019111artistici è Alfredo Cramerotti, direttore del Mostyn, il princi-pale centro d’arti visive del Galles, uno dei principali nel Regno Unito, con cui ho avuto il piacere di collaborare per una mostra dell’artista Marinella Senatore. Oggi con lui abbiamo in corso dei progetti di art management sia su scala museale che perso-nale e finanziaria. E ho assistito e coudiuvato, sempre in quella parte oscura ma fondamentale atta alla realizzazione di eventi, l’artista Ciriaca+Erre. Alcuni di questi sono stati grandissimi successi, alcuni anche in collaborazione con Alfredo Crame-rotti, mentre altri con istituzioni quali il Museo della Perma-nente, Palazzo Bagatti Valsecchi. Ma il progetto che ritengo sia la sintesi di quanto un artista può e vuole trasmettere, penso sia quello che Ciriaca+Erre ha ideato e con il mio aiuto realizza-to in occasione di Expo 2015 a Milano.Collabora con altri musei, oltre al Mostyn?Ho collaborato con il Museo delle Culture di Lugano, oggi Mu-sec, ed è stato molto istruttiva dal punto di vista personale. Un museo è una società a tutti gli effetti e deve tutti giorni produrre quanto la sua mission e i suoi azionisti hanno pensato. L’espe-rienza mi ha fatto capire e conoscere che anche nel mondo dei musei i manager bravi scarseggiano. Ci sono sì, secondo me, dei bravissimi direttori di strutture museali o espositive, ma troppo spesso pensano che la loro creatività debba venire an-teposta all’opera dell’artista. Che sia un perfetto sconosciuto o un famoso pittore del Rinascimento. Abbiamo visto tutti delle mostre dove la spettacolarità della stessa era maggiore rispetto alle opere esposte. Forse, e lo dice uno che crede che l’arte è un business con una potenzialità maggiore rispetto allo sport, occorre far si che ognuno faccia la sua parte e il suo mestiere.Ma come, vorrà mica contrastare la crescita dei musei?Al contrario, non sono per niente contrario alle mostre, al mon-do dei musei “spettacolo“, alla creazione di momenti d’arte che siano entertainment, ne sono anzi un fautore, ma secondo me bisogna che tutto questo mondo di iniziative nasca da figure manageriali che non siano concorrenti di quanto espongono e quindi dell’opera e dell’artista.Autocandidatura?Ma neanche per sogno, non ho sicura-mente la cultura e l’esperienza di tanti direttori di musei o uomini che lavorano nel mondo dell’arte. Quello che vedo e che sto portando nel sistema è una visione di come con l’arte si possa fare business sano, corretto e prospettico. Con una pri-ma regola d’oro: non buttar via i soldi, perché soldi risparmiati sono soldi gua-dagnati.Ci spieghi allora cos’è, per lei, la crea-tività applicata al business dell’arte...Penso che Creatività – con la maiuscola - sia unire elementi esistenti con connes-sioni nuove che siano utili. Peraltro, que-sta è l’esatta definizione che ne dà il mio ispiratore Poincaré. Ci sono molti modi di essere manager, anche nel mondo dell’ar-te, dello sport, dell’industria, dei servizi o della finanza, ma essere un elemento di unione tra questi mondi con un forte va-lore aggiunto di creatività ritengo sia fon-damentale per affrontare e risolvere le sfide continue e creare nuove opportuni-tà. Il mio approccio nel mondo dell’arte è quello di portare quanto ho imparato, sia professionalmente, sia in termini di re-lazioni. Il mio sapere come manager con esperienze quali liquidatore o di profes-sionista a cui veniva chiesta la creazione di valore, oggi è a disposizione del mondo dell’arte. Artista tutti possono cercare di diventarlo, anche se pochi veramente lo sono, ma anche di manager multidiscipli-nari non ce ne sono poi tanti...Un’ultima domanda: finora, nelle sue incursioni professionali nel mondo dell’arte, si è occupato spesso di don-ne, citava due artiste. Perchè?Potrei risponderle che il futuro è delle donne ma, battute a parte, ritengo che la visione e quindi la capacità espressiva che le donne hanno sia molto più avanti di quella della maggior parte degli uo-mini. Qualche anno or sono, insieme ad un gruppo di amici, avevamo pensato di aprire una galleria in Engadina che rap-presentasse solo artiste donne. Il proget-to è stato messo in un cassetto perché erano troppe le brave artiste donne che avremmo dovuto rappresentare e la no-stra idea di investimento non era alla loro altezza. Art Basel Honk Kong che si è ap-pena conclusa ha visto vendite di artiste donne in misura nettamente maggiore rispetto a quelle degli uomini, basti pen-sare che la galleria Hauser & Wirth ha venduto tutte le opere di Louise Bourge-ois in una sola giornata. Ma qui ritorno a quanto dicevo poc’anzi, non aspettiamo che l’artista sia morto per dargli valore. E invece generalmente sulle donne accade più di frequente.Sopra: l’arte è anche entertainment. In basso un’opera di Ciriaca+Erre
  8. 112maggio 2019MOTORINASCE IL SOFTWARE BOSCH CHE TI SALVA DAL CONTROMANOBosch ha inventato il wrong-way driver warning, un sistema informatico tanto semplice quanto utile a proteggere la sicurezza degli automobilisti. Si tratta di un servizio salvavita basato su cloud, disponibile in molti paesi europei, che non solo avverte il conducente che sta procedendo nel senso di marcia sbagliato, ma allerta anche gli altri guidatori che si trovano nell’area di pericolo, inviando notifiche immediate. Integrato dapprima nelle app radio tedesche delle trasmittenti tedesche, oggi questo software lo si trova già in molte app di navigazione, streaming e radio, raggiungendo diversi milioni di persone.Bosch utilizzerà un nuovo modulo software per integrare il wrong-way driver warning direttamente nei sistemi di infotainment dei veicoli futuri. Il display di bordo potrà quindi avvisare il conducente in pochissimi secondi. L’azienda tedesca sta dialogando con molte case automobilistiche che desiderano integrare il wrong-way driver warning come dotazione di serie.Dietro ogni grande gruppo automobilistico si nasconde un mondo, molto spesso nascosto. Così FCA ha voluto aprire le porte del suo universo, per raccontare a tutti gli elevati standard di qualità, sicurezza, affidabilità e comfort che caratterizzano ogni automobile prodotta nei suoi stabilimenti. Questi, e tanti altri, sono obiettivi che richiedono un incessante lavoro dietro le quinte: FCA What’s Behind è il videoprogetto che ne svela i dettagli.Per la prima volta vengono raccontate le molteplici attività che contribuiscono allo sviluppo e alle verifiche qualitative delle vetture, in una docuserie senza precedenti. Gli episodi spaziano infatti dai ghiacci di Arjeplog ai deserti sudafricani, dove i prodotti vengono testati nelle condizioni più estreme, passando per i centri d’eccellenza FCA come il Proving Ground di Balocco (VC), il Safety Center di Orbassano (TO), il Centro Ricerche di Torino. Luoghi emblematici e riferimenti mondiali in termini di ricerca e sviluppo, il tutto per un eccezionale e appassionante reportage.FCA WHAT’S BEHIND: IL GRANDE DOCUMENTARIO DEL GRUPPO FCANUOVA Z4: LA ROADSTER SECONDO BMWGiunta alla terza generazione, è arrivata la nuova BMW Z4. Lunga 4,32 metri, propone un design tutto nuovo, con una calandra a doppio rene “reticolata”, i fari a LED, che si sviluppano in verticale, e la capote, che torna a essere in tessuto e si apre in 10 secondi. Al posteriore spiccano lo spoiler integrato nella coda e le luci a forma di L slanciata, che riprendono il family feeling del marchio. La strumentazione è rivolta verso la postazione del guidatore e tutto è focalizzato sul suo piacere di guida. Due i display, con il Live Cockpit Professional da 12,3 pollici e il Control Display dell’infotainment da 10,25 pollici, mentre il bagagliaio aumenta la sua capienza di 100 litri, arrivando a 281 litri, sia con la capote chiusa, sia aperta.I motori infine sono tutti turbo ed Euro 6d-Temp. Si parte dalla sDrive 20i, dotata del 2.0 TwinPower turbo da 197 CV, disponibile sia manuale (da luglio), sia automatica a 8 rapporti, si sale alla sDrive 30i da 258 CV, sempre 2.0 turbo, e si arriva il 6 cilindri in linea 3.0 da 340 CV della Z4 M40i. Le ultime due sono disponibili solamente con cambio automatico a 8 rapporti.in collaborazione con Autoappassionati.it
  9. VOIHOTELS.COMTaorminaScicliTindariSiracusa VOI Grand Hotel Atlantis Bay VOI Grand Hotel Mazzarò Sea Palace VOI Marsa Siclà ResortVOI Baia di Tindari ResortVOI Arenella ResortVieni a scoprirlo di persona nei nostri 5 Resort esclusiviLa Sicilia non è solo mare, non è solo spiagge,non è solo Barocco, non è solo buona cucina...Freccia_def_15_04_19.indd 115/04/19 11:20VOIHOTELS.COMTaorminaScicliTindariSiracusa VOI Grand Hotel Atlantis Bay VOI Grand Hotel Mazzarò Sea Palace VOI Marsa Siclà ResortVOI Baia di Tindari ResortVOI Arenella ResortVieni a scoprirlo di persona nei nostri 5 Resort esclusiviLa Sicilia non è solo mare, non è solo spiagge,non è solo Barocco, non è solo buona cucina...Freccia_def_15_04_19.indd 115/04/19 11:20
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